I governi dicono che le terre gli appartengono,
noi sappiamo che siamo noi ad appartener alla terra
Detto mapuce
In Argentina si trova l’orizzonte di Shale Gas Vaca Muerta il terzo più grande del mondo dopo quelli presenti in Siberia e in Cina. Da pochi mesi Chevron ha strappato al governo un decreto che abilita gli investimenti stranieri con grandi agevolazioni fiscali ed economiche per quelle imprese che portano avanti la frattura idraulica per l’estrazione di idrocarburi no convenzionali fracking.
Quando pensiamo al fracking pensiamo a un fatto le cui problematiche non si esauriscono nella dicotomia tra sviluppo energetico e difesa dell’ambiente.
E’ certo che un nesso di assoluto equilibrio tra ecologia e economia è la chiave per il vero sviluppo, cioè quella dinamica storica che che garantisce la riproducibilità dei cicli naturali e sociali. Dietro al fracking non c’è solo il desiderio nazionale e provinciale di uscire dalla crisi energetica e di portare avanti una politica di “desarrollismo” alla maniera latinoamericana, vi si cela invece una realtà molto più grande di quella che dalle province del nord della Patagonia possiamo percepire.
Le ultime imprese della macchinaria bellica più grande del mondo, gli USA, sono state guerre in Iraq per il petrolio e in Afghanistan per il gas.
Queste strategie di aggressione e shock è stata portata avanti da George W. Bush, figlio di George Bush Senior (che è diventato milionario con l’industria del petrolio in Texas, che è anche azionista di maggioranza della miniera Barrick Gold) ex capo della CIA e promotore in veste di presidente degli USA della guerra del golfo in Iraq.
Sotto la presidenza dei Bush si è sviluppata una politica petrolifera chiave: da un lato la guerra e dall’altro e lo sfruttamento degli idrocarburi no convenzionali (shale e tight gas) per l’autosufficienza energetico e per l’esportazione.
È in questo senso che andrebbe approfondito il ruolo che ha avuto l’intelligence statunitense nello sviluppo di questa attività estrattiva. Halliburton la principale impresa che si occupa di frattura idraulica ha avuto un ruolo da protagonista nell’accaparrarsi le commesse per la ricostruzione dell’Iraq e ha partecipato alla costruzione del campo di Guantanamo. Ma c’è di più, l’attuale conflitto in Ucraina è stato in parte scatenato dagli accordi tra il governo e imprese come Shell e Chevron sull’estrazione del gas shale; escludendo in questo modo la Russia dalla fornitura di gas all’Europa e favorendo l’importazione del gas shale americano nel vecchio continente.
Questo era l’obiettivo della visita europea e italiana di Obama e il suo incontro con il papa che, da buon argentino, già in precedenza si era dichiarato contrario al fracking.
L’importazione i Europa di gas degli Stati Uniti comprende anche il gas che le imprese a stelle e strisce estraggono in giro per il mondo e quindi anche, e soprattutto, quello dell’Argentina di Vaca Muerta.
Si mette così in evidenza il cambio di strategia rispetto al controllo delle risorse energetiche, ossia si è passati dalla guerra al lavoro di intelligence (escludendo il caso della Siria). Ciò è tanto vero al punto che uno dei maggiori promotori del fracking negli USA è proprio l’ex capo della missioni USA in Afghanistan e Iraq e anche della CIA David Petraeus.
David Petraeus John Kerry in Ucraina
Questo Generale in pensione ha tenuto un corso all’Università CUNY di New York finanziato dalla NERA (National Energy Economic Research) fondata dal padre della deregulation economica Alfred Kahn.
Il programma del corso dell’ex capo della CIA non prevedeva nemmeno una lezione sull’impatto sociale, ambientale, economico e climatico del fracking.
Si è invece posto l’accento sull’estrazione e l’esportazione, quest’ultimo aspetto fortemente legato all’approvazione dei nuovi trattati di libero commercio Atlantico (TTIP) e Pacifico (TPP). Con l’entrata in vigore di questi trattati gli Usa sono riusciti ad accerchiare il polo Russia-Cina.
Altro aspetto nefasto e rilevante della strategia usata negli USA per riuscirre ad imporre il fracking nei territori e tra le popolazioni è stato l’uso illegale della guerra psicologica. Il metodo PSYOP, è considerato illegale per le operazioni interne, ma usato in guerra, ed è stato tratto dal capitolo 6 del Manuale di controinsurrezione dell’esercito USA, il cui autore più importante è lo stesso Petraeus.
In questo nuovo paradigma geopolitico abbiamo visto la presenza del FBI a Neuquén nel febbraio scorso e siamo usciti allo scoperto contestando la presenza di questa polizia infame nei nostri territori, ci dicevano che venivano per fare uno stage contro il narcotraffico e invece era chiaro che venivano per mettere al sicuro i loro investimenti petroliferi. Qualche mese dopo è venuto a visitarci Daniel Poneman sottosegretario all’energia del governo Obama, autore nel 1987 del libro Argentina democracy on trial,. Negli stessi giorni abbiamo saputo dell’uccisione di più di venti agenti della CIA e dell’FBI negli scontri in Ucraina.
Non ci sbagliavamo.
Il governatore di Neuquén Jorge Sapag, Daniel Poneman e il presidente di YPF Miguel GAlluccio a Neuquén il 23 maggio 2014
Ormai il governo degli USA è un fantoccio della CIA e questa è un’agenzia di affari per le corporation come Monsanto, Chevron, Barrick Gold e molte altre.
Noi popoli del sud del mondo siamo quelli che paghiamo più caro il prezzo di questo gioco al massacro, con il sacrificio delle nostre terre e delle nostre vite.